Suzuki “Rompe” con Volkswagen e si affida a Fiat per i motori

suzukivolkswagen_1La favola è già terminata: non si è fatto in tempo a parlare dei possibili vantaggi della partnership tra Volkswagen e Suzuki che la stessa compagnia giapponese ha già deciso di interrompere i contatti in questione, preferendo acquisire da Fiat spa i propri nuovi motori. Il colosso tedesco è ovviamente montato su tutte le furie e ha reso noto che verranno date diverse settimane agli ormai ex partner per rimediare alle infrazioni commesse. Da Wolfsburg è giunto un ordine ben preciso e perentorio, ma rimane comunque la disponibilità a discutere la vicenda. Non si tratta comunque di un fulmine a ciel sereno, anche perché la stessa Suzuki aveva deciso a giugno di fare affidamento sui motori italiani per le vetture costruite in territorio ungherese. La multinazionale teutonica avrebbe preferito un’alleanza operativa, considerando i nipponici come una compagnia associata, mentre ora andranno in fumo tutti i progetti che sono stati prospettati per quel che concerne il mercato indiano, la seconda economia maggiormente in crescita all’interno del continente asiatico. Ora sarà necessario stemperare tutta questa tensione prima di ricominciare a focalizzarsi su business e affari. Riuscirà Volkswagen ha superare ugualmente Toyota e General Motors nel giro dei prossimi anni? Le vendite sono sempre le stesse, molto probabilmente si andrà alla ricerca di una nuova partnership, ma dovranno cambiare gli atteggiamenti.

Francoforte 2011, dalla Panda alla Up, tutte le novità del salone

iaa_2011_dMercoledì si alza il sipario della 64esima edizione del salone di Francoforte, che si concluderà il 25 settembre. La rassegna, ancora una volta, promette di tenere fede alla consuetudine di offrire uno scenario sconfinato e denso di importanti novità sugli stand. Insomma, Francoforte – al pari del salone primaverile di Ginevra piuttosto che di Parigi che si svolge negli anni pari – resta un passaggio obbligato del mondo dell’automobile. Sinora sono annunciati una settantina di nuovi modelli, ma il numero crescerà sicuramente a cancelli aperti. Le primizie contagiano ogni settore, ma quello delle citycar e quello delle compatte dominano la scena. Così, reginette di Francoforte 2011 sono indubbiamente la nuova Panda –per il gruppo Fiat strategicamente importante per tanti motivi – e la Volkswagen up! che anticipa anche evoluzioni degli altri brand più generalisti del gruppo automobilistico tedesco. In questo settore la Renault propone anche una rivisitazione della Twingo. Tra i modelli di taglia superiore emergono la nuova generazione della Mercedes classe B, la Ford B-Max che monta anche il nuovo 3 cilindri turbo a iniezione diretta di benzina da 1 litro dell’Ovale Blu e la Toyota Yaris che si collocano in un settore dove gli effetti del downsizing si cominciano a fare sentire, come testimoniano anche le versioni spinte dal bicilindrico TwinAir dell’Alfa Romeo Mito e della Punto Evo edizione 2012. Effervescente anche il contesto di modelli più grandi dove arrivano la nuova generazione della serie 1, la Hyundai i30, la Honda Civic, le Opel Astra Gtc e Zafira Tourer piuttosto che l’Audi A6 Avant e la “prima” europea della Citroen Ds5. E poi, ovviamente, non mancano aggiornamenti, più o meno incisivi, di molti modelli. In gran spolvero i settori delle sportive – in cui s’annoverano tanto la Mini Coupé quanto la Ferrari 458 Italia Spider, la Bentley Continental Gtc, la Bmw M5, la Mercedes Sls Roadster e l’ennesima generazione della Porsche 911 – e di suv e crossover in cui arrivano la nuova Mercedes classe Ml, la Jeep Grand Cherokee SRT-8, la Mazda Cx-5 e tante show-car pronte a diventare in fretta modelli di serie: dalla Land Rover DC che prefigura come sarà l’erede della mitica Defender, il primo Suv di casa Maserati, la Ford che anticipa la prossima Kuga, l’Infiniti Jx, la Peugeot 508 Rxh ibrida e la Ssangyong Xiv-1. S’affiancano a nuove versioni di auto ibride ed elettriche – dove arriva il nuovo brand “i” di casa Bmw – e a prefigurazioni di futuri modelli: dall’Audi A2 concept alla Smart Forvision, dalla Skoda MissionL alla Seat Ibl, dalla nuova interpretazione dell’Alfa Romeo 4C alla sportiva Jaguar C-X16 sino alla Kia Sport Sedan concept.

 

 

Bosch verso il nuovo record di ricavi

BoschNonostante il rallentamento in Cina, l’incertezza sull’economia globale e la crescita dei costi dei materiali, Bosch si attende per fine 2011 il nuovo record di ricavi superando la soglia dei 30 miliardi di Euro. Lo ha anticipato il capo della divisione Automotive del Gruppo, Bernd Bohr, in un’intervista ad Automotive News Europe.

Incidenti stradali: accesso alla documentazione

Pubblichiamo, in forma di allegato da scaricare, le indicazioni per l’accesso ai documenti riguardanti l’attività di rilevazione e di accertamento in materia di incidenti stradali, nonché le attività di accertamento e contestazione degli illeciti amministrativi. Nell’ambito delle procedure volte ad alleggerire il carico burocratico dei Reparti e degli Uffici della Polizia Stradale  ed in attesa di emanare nuove disposizioni per la riorganizzazione degli Uffici Incidenti della Specialità, al fine di recuperare risorse da destinare ai servizi istituzionali esterni, l’organo preposto ha ritenuto necessario intervenire sulle modalità di ricezione delle istanze e di trasmissione degli atti relativi agli incidenti stradali rilevati dal personale della Polizia Stradale, su richiesti dagli interessati.   Scarica il documento istituzionale

 

Truffe Rca, Ingorgo Al Sud

Decimale più, decimale meno, siamo alle cifre di 15 anni fa: le frodi alle assicurazioni in materia di Rc auto sono intorno al 2,5% come media nazionale e s’impennano al 10% e più nelle “solite” Caserta, Napoli e Foggia, con livelli preoccupanti anche in altre province del Sud. Lo confermano gli ultima dati ufficiali, resi noti dall’Isvap a fine luglio (tabella a destra). Ma, tra gli addetti ai lavori, ormai sono in pochi a ritenere credibili queste cifre, per cui non conforta il prevalere delle diminuzioni che nella sequenza degli ultimi cinque anni ha portato la media nazionale dal 2,6 al 2,3 per cento.«I numeri ufficiali – dice Vittorio Verdone, direttore Auto dell’Ania, l’associazione delle compagnie – sono una realtà ampiamente sottostimata. Lo dimostra il numero abnorme dei sinistri in generale e di quelli con danni lievissimi e spesso inesistenti alla persona, che, soprattutto se confrontati coi Paesi con pari livello di veicoli circolanti, non sono giustificabili». Dubbi vengono anche dal sindacato agenti assicurativi Sna, dove fanno notare che la stazionarietà dei dati pare incompatibile con l’accresciuto allarme sociale destato dalle frodi ultimamente. Gli agenti spiegano l’anomalia col fatto che il bilancio mette insieme fatti certi come le denunce penali effettivamente presentate dalle compagnie con meri sospetti come le pratiche che i liquidatori annotano come “a rischio”; se ne ricava che i risultati non sono necessariamente sottostimati, ma in teoria potrebbero essere persino gonfiati. C’è comunque un dato obiettivo: le province che dal 2007 al 2009 hanno avuto un aumento della frequenza sinistri (numero di incidenti in rapporto a quello dei veicoli assicurati) coincidono per buona parte con quelle dove risultano più frodi: nel loro elenco c’è tutto il Sud, Catanzaro esclusa. Le difficoltà di contabilizzazione delle truffe sono al momento insuperabili: non si possono considerare le sole denunce, perché sono poche. E non aumenteranno fino a quando le compagnie non riprenderanno la fiducia che sembravano avere verso la fine degli anni 90 e poi hanno perso, a causa delle lentezze della giustizia (che spesso fanno scattare la prescrizione) e dello stop imposto dal Garante della privacy alla loro banca dati antifrode. L’archivio è stato “trasferito” presso l’Isvap nel 2003, ma in versione meno accessibile. Problemi in parte superati dal regolamento Isvap 31/09 (in attuazione dell’articolo 135 del Codice delle assicurazioni, sulla banca dati sinistri). Ora si punta sull’integrazione con gli archivi dei veicoli circolanti, delle patenti e con quello Inail sugli infortuni e sull’istituzione di un gruppo di lavoro formato da esperti, che “maneggino” le informazioni, studino il fenomeno e individuino le truffe; questo prevede l’articolo 1 del Ddl antifrodi approvato il 30 giugno alla Camera dopo un lungo iter e ora tornato al Senato (atto 2809) per l’approvazione (si spera) definitiva. Ma secondo Verdone il Ddl è solo un modo parziale, timido e non risolutivo per affrontare i problemi: «Occorre un sistema di intelligence dedicato, cioè non solo un’interconnessione di banche dati ma una struttura investigativa che operi in stretto contatto con gli inquirenti e le compagnie». Inoltre, secondo l’Ania, ci vuole una «radicale modifica» delle regole sui risarcimenti, che consenta alle compagnie di non pagare (sostanzialmente bloccando il conteggio dei termini) fino a quando ci sono elementi di sospetto sul sinistro. Si chiede anche di ridurre la valutazione delle lesioni lievissime a persone, di fatto eliminando i falsi colpi di frusta dall’attuale tabella prevista dalla legge, per «depotenziare la maggior parte della domanda truffaldina, che costa al sistema più di 1,5 miliardi di euro».

 

Che le truffe abbiano un andamento preoccupante nel campo delle lesioni fisiche è confermato dai dati territoriali Ania 2009 (i più aggiornati), secondo cui le regioni in cui hanno un’incidenza maggiore (dal 31 al 40%, con punte ancora superiori a Brindisi, Crotone e Taranto) sono sempre Campania, Puglia e Calabria, che sono in testa anche alla classifica Isvap sulle frodi. Fuori dal Sud, l’incidenza è così alta solo nelle province di Latina e Massa.

 

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