Fitch taglia i rating di Fiat e Peugeot

Fiat e Peugeot sotto la scure di Fitch. L’agenzia ha infatti tagliato il giudizio sul merito di credito del Lingotto da BB a BB-, confermando a B quello del debito a breve termine. Secondo Fitch, l’abbassamento del rating a lungo termine si deve alla debolezza dei risultati di Fiat, escludendo l’alleata Chrysler. Negativo anche l’outlook perché il recente piano strategico potrà dare frutti soltanto tra qualche anno. Fitch non ha risparmiato nemmeno Peugeot, il cui merito di credito è sempre più “junk'” (spazzatura). Il rating a lungo termine del Gruppo è stato tagliato da BB- a B+ per la debolezza in Europa.

PSA: perdite nette record da 5 miliardi di Euro nel 2012

peugeotCominciamo dai freddi numeri, purtroppo impietosi a testimoniare la grave crisi di cui soffre il Gruppo. A causa soprattutto della debolezza dei mercati dell’Europa occidentale (in particolare di Francia, Italia e Spagna dove è molto esposto), PSA ha chiuso l’esercizio 2012 con una perdita netta record di 5,01 miliardi di Euro, peggiore rispetto alle previsioni degli analisti e quasi il triplo rispetto all’ultima annata più negativa (1,6 miliardi di Euro nel 2009). Giusto ricordare che gran parte del passivo è legata alla maxi svalutazione da 4,13 miliardi annunciata la scorsa settimana che però, come spiegato dai vertici, non inciderà sui livelli di solvibilità e liquidità. La riduzione della capacità produttiva e un’attenta gestione dei costi ha evitato un tracollo ancor più consistente, ma resta il fatto che nel corso del 2012 il Gruppo ha bruciato cassa al ritmo di 200 milioni di Euro al mese. I ricavi hanno registrato una flessione del 5,2% a 55,45 miliardi di Euro per il calo del 17% nei volumi di vendita globali a 2,97 milioni di esemplari, mentre le perdite operative della divisione automotive sono salite da 92 milioni a 1,50 miliardi.

PSA prevede un ritorno alla liquidità operativa alla fine del 2014 e il responsabile finanziario, Jean-Baptiste de Chatillon, ha ribadito che la divisione componenti Faurecia (di cui il Gruppo detiene una quota del 57,4%) non è in vendita. “I risultati della riduzione dei costi e i piani di dismissioni di asset (per questi ultimi sono già stati ricavati 2 miliardi di Euro, ndr) hanno superato i nostri obiettivi e sono dunque state poste le basi per una ripresa”, così il Presidente Philippe Varin ha cercato di infondere un po’ di ottimismo e sulla stessa falsariga si è espresso il Chairman del Consiglio di Sorveglianza, Thierry Peugeot. Gli obiettivi per il 2013 sono di dimezzare il flusso di cassa negativo e di recuperare terreno a livello vendite con la prevista crescita in Cina, Sud America e Russia a compensare le persistenti difficoltà in Europa. PSA conta inoltre di incrementare l’incidenza dei Paesi al di fuori del Vecchio Continente sul totale delle immatricolazioni, già salita nel 2012 al 38% contro il 33% dell’anno precedente. Sul bilancio PSA è intervenuto anche il Ministro dell’Economia di Parigi, Pierre Moscovici, che a radio France ha invitato alla calma. “Auspico che non ci sia alcuna forma di panico, ma un’azione risoluta condotta dai dirigenti della società con l’appoggio dello Stato. Abbiamo fatto ciò che doveva essere fatto e gli aiuti garantiti a PSA Banque Finance sono già stati autorizzati in modo provvisorio dalla Commissione Europea. La governance dell’azienda è stata cambiata e ora ciò che bisogna condurre è una politica di riassetto”. Sul tavolo restano la paventata chiusura della fabbrica di Aulnay e i circa 8.000 esuberi, mentre sono ancora lontani i tempi in cui le sinergie con GM daranno frutti effettivi.