Fiat fuori da Confindustria, SUV Jeep a Mirafiori dal 2013

fiatCon una doppia lettera identica, una a firma Fiat Spa l’altra Fiat Industrial, l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne ha annunciato alla Presidente Emma Marcegaglia che il Lingotto uscirà da Confindustria dal 1° gennaio 2012. Nella missiva, il manager riassume le vicende degli ultimi mesi ponendo l’attenzione sull’accordo interconfederale del 21 settembre, alla cui firma è seguito “un acceso dibattito che ha fortemente ridimensionato le aspettative sull’efficacia dell’Articolo 8”.Secondo Marchionne, una Fiat impegnata nella costruzione di un grande Gruppo internazionale con 181 siti in 30 Paesi, “non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato”. Fiat valuterà la possibilità di collaborare con alcune organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l’Unione Industriale di Torino. “Una decisione importante – conclude Marchionne – alla quale non possiamo sottrarci perché non intendiamo rinunciare ad essere protagonisti nello sviluppo industriale italiano”. Con questa notizia peraltro attesa, Fiat ne ha aggiunte altre importanti che testimoniano il suo impegno italiano. La Casa installerà nell’impianto di Mirafiori la versione più aggiornata di una delle tre principali architetture sulle quali saranno prodotti diversi modelli dei vari marchi. L’installazione inizierà nel 2012 e l’avvio della produzione del primo modello, un SUV Jeep, è previsto per il secondo semestre del 2013. Confermato a Mirafiori anche l’assemblaggio dell’Alfa Romeo MiTo, incluse nuove versioni ed aggiornamenti.“Questo è un passo importante – ha spiegato Marchionne – nei nostri piani di rinnovo del sistema produttivo in Italia collegato all’andamento dei mercati e all’ampliamento della rete distributiva resa possibile dall’integrazione con Chrysler. Un’architettura avanzata che ci permetterà di disporre delle più aggiornate piattaforme per lo sviluppo dei nostri marchi e, ancora più importante, di beneficiare appieno della completa offerta di motori e trasmissioni di Fiat e Chrysler”.Fiat ha inoltre annunciato che dai primi mesi del 2013 assemblerà un nuovo motore turbo benzina ad iniezione diretta a 200 bar per l’Alfa Romeo nella fabbrica di Pratola Serra, provincia di Avellino. Si tratta di un 4 cilindri di 1,8 litri, predisposto per una potenza massima fino a 300 CV. Rispetterà le future normative antinquinamento europee ed americane, sarà in alluminio e garantirà prestazioni, efficienza, comfort acustico e dinamica di guida in linea con i motopropulsori del Biscione. “Un passo fondamentale – ha commentato il responsabile del brand, Harald Wester – nel nostro impegno per riposizionare il marchio Alfa Romeo per la distribuzione a livello globale”. Wester ha infine ribadito che l’obiettivo primario Alfa Romeo è il ritorno in USA dal 2013 e che questa è soltanto la prima di una serie di iniziative da implementare nel prossimo futuro per ristabilire una connessione tra la stessa Alfa e le sue radici storiche di marchio sportivo premium. La notizia dell’uscita da Confindustria ha penalizzato il titolo Fiat a Piazza Affari.

 

 

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