Continua la guerra fredda verbale tra Suzuki e VW

suzukivolkswagen_1Nuovo capitolo in quella che possiamo ormai definire come guerra fredda verbale tra Suzuki e Volkswagen. In una lettera inviata al Presidente del Gruppo VW, Martin Winterkorn, il Chairman Osamu Suzuki ha infatti chiesto che VW ritratti le recenti dichiarazioni sulla presunta violazione da parte di Suzuki dei termini dell’accordo stipulato nel dicembre del 2009 a causa dell’intesa siglata dalla Casa nipponica con Fiat per la fornitura di motori che equipaggeranno il futuro modello che Suzuki produrrà in Ungheria. Secondo Osamu Suzuki “Da quella dichiarazione pubblica la reputazione globale del marchio Suzuki è stata seriamente danneggiata”. In pratica, da Tokyo si chiedono scuse ufficiali entro la fine del mese, scuse che però difficilmente arriveranno da Wolfsburg. Osamu Suzuki ribadisce di aver negoziato per mesi la possibilità di utilizzare motori fabbricati da Volkswagen, ma le richieste non sono mai state esaudite e quindi Suzuki ha notificato alla partner che non avrebbe usato i suoi diesel. La missiva ripercorre anche la genesi dell’alleanza e i motivi che hanno portato al quasi certo divorzio. “L’intesa – recita Suzuki – è stata avviata a seguito di un approccio da parte di Volkswagen che ci chiese di acquistare una parte delle loro azioni per permettere loro di effettuare trasferimenti di tecnologia a Suzuki, principale scopo della collaborazione. E abbiamo anche acquistato azioni VW. Tuttavia, ci siamo resi gradualmente conto che non riuscivamo in realtà ad avere l’accesso promesso alla loro tecnologia. Con pazienza abbiamo continuato a sforzarci di mettere in pratica la partnership che sarebbe vincente per entrambi i Gruppi. Ma la collaborazione non porta i vantaggi attesi e si è trasformata in una palla al piede per la nostra indipendenza gestionale”. La lettera del manager giapponese si conclude con il desiderio di rompere l’alleanza e il rapporto di partecipazioni incrociate con il Gruppo tedesco. Puntuale è arrivata la risposta di Volkswagen che ha confermato la sua posizione ripetendo che l’acquisto di propulsori diesel da un altro costruttore viola i contenuti base dell’accordo. “Chiediamo a Suzuki di correggersi nei tempi previsti e non capiamo come la richiesta di diritti stabiliti per contratto possa danneggiare la reputazione”. L’irritazione di Wolfsburg nasce anche dal fatto che la lettera di Osamu Suzuki è stata resa pubblica. “Si tratta di comunicazioni interne, certe azioni plateali non aiutano nell’attuale situazione”. La sostanza è che Suzuki vuole assolutamente divorziare riacquistando il 19,9% di quota ceduta a VW, mentre quest’ultima non molla la presa convinta ancora di poter realizzare importanti sinergie con l’alleata.

 

 

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