Fiat pronta a comprare anche la quota canadese di Chrysler

 

Ormai Sergio Marchionne non si ferma più. La scalata Fiat a Chrysler proseguirà presto con l’acquisizione anche della quota dell’1,7% detenuta in Chrysler dal Governo canadese. Rispetto al 6% che entro pochi giorni sarà acquistato dal Tesoro americano, in questo caso non c’è una call option fissata per l’operazione, ma è stato il Ministro delle Finanze di Ottawa, James Flaherty, a dare la disponibilità a vendere congratulandosi con il Lingotto per la restituzione in anticipo degli 1,7 miliardi di dollari di prestito concessi due anni fa.

 

“Il ritorno per i contribuenti – ha spiegato Flaherty – non si misura soltanto in termini di restituzione del prestito, ma anche di posti di lavoro e investimenti che sono rimasti grazie al nostro sostegno alla Chrysler”. Soddisfatto anche Marchionne. “ Il Ministro Flaherty e il Governo canadese ci hanno dato una seconda possibilità, cosa che accade raramente nella vita. E ci hanno dato non solo speranza per la sopravvivenza, ma anche un’opportunità di costruire un futuro”. A metà giugno, dunque, Fiat avrà il 52% di Chrysler una volta completata l’acquisizione delle quote americane ed entro fine anno salirà al 57% grazie all’ultimo 5% previsto dai Performance Event. Il traguardo a breve-medio termine, a questo punto, è arrivare fino al 58,7% grazie all’accordo con le autorità canadesi, aspettando un’ulteriore accelerata nei prossimi anni (fino ad oltre il 75%) esercitando tutte le varie call option ancora in ballo. Un’altra tappa fondamentale nel processo di integrazione tra Fiat e Chrysler si concretizzerà domani quando i conti della Casa di Auburn Hills saranno consolidati nel bilancio del Gruppo Fiat, anche se per i primi risultati in comune bisognerà attendere ottobre con i dati del secondo trimestre. È stata infine confermata per venerdì la visita ufficiale del Presidente Barack Obama all’impianto Chrysler di Toledo, Ohio, dove incontrerà Marchionne.

 

Proroga di UNICO: fino al 6 luglio

I versamenti di UNICO possono essere effettuati entro il 6 luglio 2011 oppure entro 5 agosto 2011 con la maggiorazione dello 0,40%. Lo stabilisce il Decreto ministeriale del 12 maggio 2011.
I soggetti interessati dalla proroga dei versamenti di UNICO 2011 costituiscono la stragrande maggioranza dei contribuenti. In particolare, la proroga riguarda:
1. tutte le persone fisiche tenute ai versamenti risultanti da UNICO 2011 PF o dalla dichiarazione IRAP compresi gli acconti dovuti per la cedolare secca sui contratti di affitto; 2. i soggetti diversi dalla persone fisiche (società di persone, di capitale, ecc.) potranno beneficiare di analoga proroga se esercitano attività produttive per le quali sono stati elaborati gli studi di settore.
I soggetti, per i quali sono stati elaborati gli studi di settore, tenuti ai versamenti risultanti dalla dichiarazione dei redditi e IRAP, possono effettuare i predetti versamenti sempre entro il 6 luglio 2011 ovvero 5 agosto 2011 con la maggiorazione dello 0,40%. La medesima proroga è applicabile anche nei confronti di soggetti (collaboratori dell’impresa familiare, soci di società di persone, di associazioni professionali o di società di capitali trasparenti) che partecipano in società, associazioni o imprese che hanno i requisiti per beneficiare della proroga.

Per le società di capitali i termini di versamento sono collegati alla data di approvazione del bilancio 2010.

La proroga al 6 luglio ovvero al 5 agosto 2011, con la maggiorazione dello 0,40%, trova applicazione solo con riferimento alle società che hanno approvato il bilancio entro il 30 aprile 2011 e, pertanto, sarebbero tenute al versamento delle imposte (IRES e IRAP) entro il 16 giugno 2011 (ovvero 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%). Sono quindi escluse dalla proroga le società che approvano il bilancio nel mese di giugno 2011 (entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio), che devono effettuare i versamenti entro il 16 luglio 2011 (ovvero 16 agosto con la maggiorazione dello 0,40%).

Si precisa che:
• la proroga riguarda i soggetti che esercitano un’attività per la quale è stato elaborato il relativo studio di settore; tra i soggetti che fruiscono della proroga rientrano anche quelli interessati da una causa di esclusione o di inapplicabilità dello studio di settore; 
• non beneficiano della proroga i soggetti: 
o che dichiarano ricavi o compensi di ammontare superiore a euro 5.164.569;
o per i quali trovano applicazione i parametri se soggetti diversi dalle persone fisiche. 

Già in passato, per provvedimenti analoghi, l’Agenzia delle entrate chiarì che la proroga si riferisce ai “versamenti risultanti dalla dichiarazione unificata annuale” e che, pertanto, “riguarda anche il versamento dei contributi previdenziali“ dovuti dai soci delle società a responsabilità limitata (non trasparenti) artigiane o commerciali, che siano interessate dalla proroga. 

Diritto annuale alla CCIAA
La proroga dei versamenti interessa anche il diritto annuale alla CCIAA.

Sistri – La strada del rinvio

Ministero dell’Ambiente, in data 3 marzo scorso, ha emanato la circolare concernente indicazioni operative per l’assolvimento degli obblighi di comunicazione annuale di cui alla legge n. 70/1994, al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 aprile 2010 e all’art. 12 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato con il Decreto ministeriale 22 dicembre 2010. in sostanza, il citato Ministero ha riassunto in un dettagliato riepilogo gli adempimenti e le scadenze che le diverse tipologie di operatori debbono rispettare in materia di dichiarazione MUD e SISTRI. Il nuovo Sistema dovrebbe entrare in vigore il 1° giugno p.v., ma considerata la complessità delle disposizioni e delle procedure previste e, soprattutto, il fallimento della prova generale realizzata l’11 maggio scorso, vi sono grosse perplessità sulla sua effettiva applicazione, tanto che Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confapi hanno scritto al Presidente del Consiglio una lettera,con la quale si chiede la sospensione dell’obbligatorietà del SISTRI per il tempo necessario a definire, in concerto tra Istituzioni e Organizzazioni del settore, le soluzioni più efficaci per rendere l’intero Sistema più chiaro e funzionale.

 

Mercato dell’autoriparazione

Sono oltre 92.000 le officine di autoriparazione italiane. La rete di 92.285 aziende italiane di riparazione è costituita da 26.550 meccanici, 6.000 elettrauto, 17.700 carrozzieri, 6.500 gommisti, 15.535 filiali, concessionari e officine autorizzate appartenenti alla rete ufficiale delle case auto e 20.000 stazioni di servizio attrezzate. Una parte di queste imprese appartengono alle reti ufficiali di assistenza delle case automobilistiche ed una parte è invece costituita da operatori indipendenti.  (Fonte articolo: Comunicato stampa Autopromotec 2011)

La rete ufficiale è preferita dagli automobilisti immediatamente dopo l’acquisto e perde (in parte) il suo potere di attrazione con l’aumentare dell’età degli autoveicoli. Secondo una rilevazione dell’Osservatorio Autopromotec, dopo un anno dall’acquisto, l’85% dei compratori di auto nuove si serve della rete ufficiale. Questa percentuale si riduce poi progressivamente fino a giungere al 48% dopo il quarto anno dall’acquisto.

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