AUTO ELETTRICHE: il punto della situazione

È stata approvata dal parlamento europeo in seduta plenaria la risoluzione che fissa i nuovi limiti di emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali.

Le emissioni dovranno calare del 20% entro il 2025 e del 40% entro il 2030, un sostanziale aumento rispetto alla proposta rispettivamente del 15% e del 30%, presentata dalla Commissione UE nel 2017. Il testo approvato dall’Europarlamento detta anche le istruzioni su come tali obiettivi dovranno essere raggiunti: la quota di mercato dei veicoli a emissioni zero e a basse emissioni, ovvero auto elettriche o veicoli che emettono meno di 50 g di CO2/km, dovrà crescere almeno del 20% entro il 2025, per poi arrivare all’obiettivo del 40% del 2030, pena sanzioni ancora da definire per chi non si allinei alle direttive.

Il quadro è ancora in movimento: 18 paesi hanno fatto già sapere di essere favorevoli a un taglio delle emissioni del 40%, ma solo il 9 ottobre a pronunciarsi sarà il Consiglio UE, quando i ministri dell’ambiente formalizzeranno la posizione dei loro governi.

Il raggiungimento di questo obiettivo suscita non poche perplessità, soprattutto in un paese come l’Italia in cui il settore delle auto elettriche fatica a decollare: anche se le immatricolazioni auto elettriche sono le uniche ad aver registrato un trend positivo a settembre, complici anche le annunciate misure antismog che hanno già avuto inizio nell’area del bacino padano, rimangono comunque solo lo 0,4% del mercato.

L’Italia appare, in questo contesto, molto lontana sia dalla media europea che da quella tedesca tanto per quanto riguarda la produzione, poiché i due terzi delle nuove vetture elettriche immesse sulle strade italiane appartengono ai marchi Renault (Nissan), Daimler (Mercedes) e Tesla, quanto nella vendita. Sul panorama internazionale sono state vendute l’anno scorso 1,2 milioni di auto elettriche, con una crescita del 57% rispetto all’anno precedente, e più del doppio rispetto a due anni prima: in Norvegia, primo Paese al mondo per diffusione delle auto elettriche, il 45% delle auto vendute nel mese di settembre erano completamente elettriche, una percentuale che aumenta al 60% se si prendono in considerazione anche le auto ibride e plug-in.

Ma la diffusione delle auto elettriche è destinato a crescere ulteriormente: secondo il “Global Automotive Outlook 2018”, lo studio annuale sull’industria dell’automobile realizzato dalla società globale di consulenza AlixPartners, il mercato globale è in crescita del 2,2% annuo, una cifra che si prospetta rimarrà costante fino al 2025, con la Cina in testa alla crescita di un 4% annuo 10 milioni di veicoli tra 2017 e il 2025, mentre l’Europa, grazie soprattutto al traino dall’Est, si attesta su un +1,6%.

AlixPartners prevede anche una soglia di veicoli elettrici e plug-in pari al 20% nel 2025, contro le alimentazioni a benzina tradizionali e soprattutto i Diesel di piccole e medie dimensioni. La svolta verso alimentazioni alternative si estende dalle vetture passeggeri ai veicoli commerciali leggeri e pesanti, dove alimentazioni a gas e diesel – in cui l’Italia ha una posizione di leadership tecnologica – ed elettriche a fuel cell sono previste al 10% già nel 2025.

Nessuna sorpresa, dunque, che al Salone dell’auto di Parigi le auto elettriche e ibride abbiano rappresentato le novità più ambiziose, curate e “credibili” dell’offerta di mercato: dalla Peugeot e-Legend e la Tesla Model 3, alla DS 3 Crossback E-Tense con batterie da 50 kWh che alimentano un motore da 136 CV e assicurano percorrenze nell’ordine dei 300 km, alla Kia e-Niro, che fa il suo debutto assoluto in Europa con due pacchi di batterie da 39,2 kWh per un’autonomia di 312 km, e da 64 kWh per un’autonomia di 485 km (i dati, per di più, sono fedeli al ciclo di consumo WLTP, quindi i risultati dovrebbero essere in linea con le percorrenze reali). Non sono mancate nemmeno le alternative e-tron e EQ C, cross-over di grandi dimensioni e ricchi di comfort delle case Audi e Mercedes, che assicurano in entrambi i casi almeno 400 chilometri di autonomia. Non solo, ma i costruttori di entrambi i marchi hanno sottolineato che queste due vetture sono le prime di una lunga serie, visto il miliardario programma di investimento sulle auto ad emissioni zero per produrre modelli più compatti, economici e con batterie di nuova generazione.

Una tendenza, quella di investire nei veicoli elettrici, che ha anche delle conseguenze sulla riorganizzazione della produzione: ora che le case automobilistiche europee stanno aumentando i piani di investimento per i veicoli elettrici, così da raggiungere i più severi obiettivi di emissione che entreranno in vigore dal 2020, aumentano anche i capitali per produrre le batterie in Europa a discapito degli attuali produttori asiatici come Corea e Giappone.

Il problema resta comunque la necessità di ingenti investimenti provenienti da tutti i settori legati al mondo delle automotive: secondo Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia, <<Per gestire l’elettrificazione del settore, l’industria automobilistica sarà costretta a investire 255 miliardi di dollari nei prossimi 8 anni in tutto il mondo. Mediamente 10 volte di più di quanto non abbia fatto negli ultimi 8 anni.>>

Un piano che, tra le altre cose, forzerebbe l’industria ad una trasformazione sostanziale a tempi record, con elevati tassi di investimento in partnership strategiche (379 solo negli ultimi due anni) che pongano un’attenzione di riguardo all’area C.A.S.E. (Connected, Autonomous, Shared, Electrified): nel 2017 sono state 271 contro le 131 dell’anno precedente, una crescita quindi di oltre il 100%; cruciale diventerà anche il fattore costi e la disponibilità delle materie prime necessarie per la costruzione delle batterie, soprattutto cobalto e nickel. Non solo, ma gli investimenti dovranno riguardare anche lo sviluppo delle infrastrutture in Europa, Italia inclusa: l’installazione delle famigerate colonnine dovrà avvenire necessariamente tramite l’impiego di capitali privati, e l’investimento dovrà essere in parte diretto a tecnologie che permettano di creare stazioni di ricarica rapida e ultrarapida compatibili con tutti i modelli di auto che verranno prodotti in futuro.

 

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