Gipa premia la rete Bosch Car Service con il Trofeo dell’Eccellenza

Gipa (Groupement Inte Professional de l’Automobile) ha conferito alla rete il prestigioso Trofeo dell’Eccellenza 2011 per la categoria “Soddisfazioni reti IAM – Miglior Performance”. La divisione Aftermarket di Bosch è stata indicata dagli automobilisti italiani come la rete di riferimento per il servizio offerto in termini di accoglienza, consigli, rispetto dei tempi di consegna e competenza tecnica.

Video: come ti sfondo la Porsche 911 a fucilate

Nel video potete vedere cosa succede una Porsche 911 che viene colpita da 10.000 proiettili: il proprietario della vettura in questione, dopo aver rotto il motore, non ne ha voluto sapere di ripararla. L’intervento sarebbe costato 20.000 dollari; troppi per una 996 (almeno per lui). Così ha deciso di “abbattere” la vettura donandola ad una associazione non-profit per i diritti dei possessori di armi da fuoco. E che volete che ci abbiano fatto questi simpatici signori con la passione per le pistole? Ovvio, l’hanno disintegrata… La vera sfortuna dell’auto, oltre a quella di avere un proprietario non proprio appassionato, è stata quella di non poter essere venduta come pezzi di ricambio e per uso agonistico. Al festino “punta e spara” hanno partecipato ben 140 tiratori con armi di tutte le taglie. Attenzione, il video non è adatto ai deboli di cuore con la passione per le auto di Zuffenhausen!
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Ferrara, la Provincia di centrosinistra aumenta l’Rc auto: “Colpa del federalismo”

L’aumento è del 3,5, il massimo consentito. La presidente Zappaterra (Pd): “Quei soldi ci servono per ristrutturare le scuole che non hanno il certificato di abitabilità. Una scelta impopolare, ma il fine giustifica i mezzi” Dalla Provincia di Ferrara arriva una stangata per gli automobilisti. La giunta di centrosinistra ha deciso un aumento dell’aliquota provinciale dell’Rc auto, che sarà portata dal 12,5% attuale al 16% (cioè del 3,5%, l’aumento massimo consentito). Il motivo? Effetti del federalismo fiscale. Colpa di Roma insomma. La presidente Pd Marcella Zappaterra giustifica questa “scelta impopolare” come “pienamente giustificata”: “molti edifici scolastici sono privi del certificato di abitabilità e non rispettano le norme di sicurezza. Vi è inoltre un problema di spazi, perché negli ultimi anni il numero degli studenti è in costante aumento e le strutture vanno di conseguenza adeguate. Per questo motivo abbiamo scelto di ristrutturare il sistema scolastico”. In sostanza si parla un investimento in scuola e formazione dal valore di 11,5 milioni di euro. In particolare “saranno messi in sicurezza gli edifici, dando in questo modo lavoro alle imprese del territorio”. Come dire che il fine giustifica i mezzi. A questo punto fa la parte della Cassandra la deputata Pd Silvia Velo, che in sede di commissione Trasporti alla Camera, temeva che “in riferimento all’RC auto, si potrebbero rischiare aumenti scandalosi e sperequati”. La profezia si è avverata.

 

Il problema è che aumentare le imposte indirette (che colpiscono tutti indipendentemente dal reddito), come l’Rc Auto, non è proprio il simbolo di una politica di centrosinistra. Eppure c’era una sinistra che una volta predicava un fisco equo. Una volta. Ma non tanto tempo fa, se è vero che appena nel luglio 2010, alla vigilia della finanziaria correttiva del governo, lo stesso Bersani si diceva preoccupato “perché in questa manovra manca un richiamo forte perché chi ha di più paghi di più”. Che dire poi della “riallocazione del prelievo da chi ha di più a chi ha di meno” che fu una delle proposte per una redistribuzione della ricchezza uscita dall’assemblea nazionale del Pd tenuta a di Varese nell’ottobre 2010?

 

La risposta l’hanno data oggi i consiglieri di maggioranza, che hanno espresso il proprio sì alla delibera di giunta. E questo nonostante la Cisl si fosse inalberata parlando di un “aumento insopportabile”. “Il federalismo – ha gridato il segretario Paolo Baiamonte – non può essere pagato dal cittadino con l’aumento delle tasse locali; è la politica a doversi far carico di questo principio”. Non solo. “Immaginare poi che si possa accettare l’aumento della tassa auto con la giustificazione che è necessario intervenire sugli edifici scolastici è oltremodo strumentale e demagogico”. Voce nel deserto per l’ente del Castello estense.

 

La risposta del segretario provinciale Pd, Paolo Calvano, in veste di consigliere provinciale, è stata quella del così fan tutti: “ho fatto una ricerca su internet e salta fuori che anche Province come Alessandria, Cremona, Chieti , L’Aquila e Pescara, tutte del centrodestra, hanno preso tempo fa questa decisione. Questo significa che non è un problema di Ferrara, ma dell’Italia. Però c’è una differenza: qui si è fatta la scelta di usare le risorse di questo prelievo per fare investimenti e non per spendere in parte corrente. In altri termini si tratta di risorse che si è deciso, e non era obbligatorio farlo, di vincolare facendo un vero e proprio patto con i cittadini. Ferrara fa la scelta federale”. Senza fare ricerche su internet Calvano poteva chiedere ai colleghi vicini, come quelli di Bologna e Forlì-Cesena, che questa scelta l’hanno fatta non molto tempo addietro.

 

Evviva il federalismo anche per Stefano Calderoni, segretario di Rifondazione Comunista intervenuto anch’egli come consigliere provinciale. Nel suo intervento l’art. 53 della Costituzione (“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”) rimane nel cassetto: “a volte decisioni del genere vanno prese – dice -, purché abbiano finalità chiare, in questo caso migliorare la qualità delle strutture. Sono anche disposto a spendere 15 euro l’anno in più se i soldi servono a rendere più sicuro il posto in cui i nostri figli passano otto ore al giorno”. E “chi se ne frega se per il proprietario di un Suv con una polizza da 3.000 euro l’aumento sarà maggiore”. Peccato che uno dei parametri principali nel calcolo dell’imposta siano i cavalli. E qui un comunissimo pendolare senza Suv ma con necessità di macinare decine e decine di chilometri al giorno difficilmente si sposterà in utilitaria.

 

Decreto Sviluppo 2011: la Camera approva con 317 sì

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sviluppo, documento che contiene moltissime misure che dovranno aiutare l’economia italiana a ripartire ed aumentare la propria stabilità. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le novita del testo contenuto nel Decreto presentato dal Ministro Giulio Tremonti, decreto che sta suscitando già tantissime polemiche soprattutto in merito alla scelta dell’esecutivo:

 

Incentivi per le assunzioni al Sud, per quelle aziende che assumeranno un lavoratore a tempo indeterminato nel biennio 2011-2013. Tali imprese potranno usufruire di un imposta pari a 300 euro al mese per ogni lavoratore assunto. – Contabilità semplificata per le imprese di servizi che dichiarano fino a 400.000 euro di ricavi. Per tutte le altre imprese il limite è di 700.000 euro.

 

Credito d’imposta per la ricerca nel biennio 2011-2012 pari al 90% della spesa aggiuntiva d’investimento.

 

Unificazione dei controlli amministrativi svolti dalle autorità competenti, con cadenza semestrale e con durata massima di 15 giorni – Abolizione delle gare d’appalto per lavori ad opere pubbliche inferiori al milione di euro- Istituzione del Fondo di Merito degli Atenei

 

Raddoppio del valore dei beni obsoleti a 10.000 euro

 

Bonus banchieri, con la possiblità di licenziare i manager inadeguati, tagliare i dividenti e limitare le retribuzioni- Cartà d’identita elettronica ed abolizione del limite di 15 anni per ottenerla

 

Sgravi ed agevolazioni per la creazione dei distretti balneari, con concessioni per il diritto di superficieche dureranno 90 anni e che riguarderanno anche le zone già edificate lungo le coste- Riapertura dei termini per il piano casa ed i piani di demolizione e ricostruzione. Introdotta inoltre la norma del silenzio assenso entro i 90-100 giorno o di 180-200 giorni per le città oltre i 100.000 abitanti, per usufruitre del permesso di costruzione- Stabilizzazione dei precari della scuola in tre anni, con un piano di 65.000 assunzioni

 

Semplificazione del carico di famiglia con eliminazione dell’obbligo di comunicare l’aggiornamenti dei carichi al sostituto d’imposta nel caso non ci fossero detrazioni.