Spesometro, obbligo del codice fiscale per acquisti sopra i 3600 euro

Sotto la lente le operazioni in contanti, con assegni e bonifici superiori a questa cifra.Il venditore deve registrare i dati e inviare gli estremi dell’operazione all’Agenzia delle Entrate. Applicazione complicata per i non residenti in Italia. Per acquisti di importo superiore ai 3.600 euro sarà necessario infatti esibire il codice fiscale. Il commerciante registrerà i dati e invierà gli estremi dell’operazione all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione non sarà necessaria se il pagamento viene effettuato con carte di credito, carte prepagate o bancomat. 
Sotto la lente dunque soprattutto i pagamenti in contanti e anche quelli effettuati tramite assegno o bonifici bancari.Scatta dunque dal primo luglio il cosiddetto ‘spesometro’, tecnicamente l’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo non inferiore a 3.000 euro. Con l’aggiunta dell’imposta le nuove norme interessano acquisti di beni oltre i 3.600 euro. Se l’Agenzia delle Entrate parla di uno “strumento pensato per contrastare le forme più rilevanti di frode ed evasione fiscale in materia di Iva e per individuare la reale capacità contributiva delle persone fisiche”, i Commercialisti definiscono il nuovo ‘spesometro’, “una misura straordinaria, priva di risconti in altri Paesi”. La recente correzione, che ha escluso carte e bancomat dai nuovi adempimenti, ha attutito le critiche dei professionisti del fisco che inizialmente parlavano di misura “invasiva e vessatoria” ma “l’esclusione, decisa per le carte che sono già pagamenti tracciabili, dovrebbe essere estesa – sottolinea Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti – anche ai pagamenti effettuati con moneta bancaria”, come assegni e bonifici.Per ogni tipo di operazione, acquisto di un bene o di un servizio, dovrà essere specificata la partita Iva o il codice fiscale sia di chi vende che di chi acquista; va inoltre specificato l’importo dell’operazione effettuata, evidenziando l’imponibile e l’imposta oppure specificando che si tratta di operazioni non imponibili o esenti. Per le operazioni per le quali non c’è obbligo di fattura, vanno riportati i corrispettivi comprensivi dell’Iva.Particolarmente gravosa sarà l’applicazione delle nuove norme per i turisti che decidano di fare un acquisto in contanti importante, sempre oltre i 3.600 euro, in Italia. Per soggetti non residenti, privi di codice fiscale, vanno infatti indicati il cognome e il nome, il luogo e le data di nascita, il domicilio all’estero.

 

Tempario Footer