Ford: 7.000 nuovi posti di lavoro in USA

fordDalla Thailandia, dove partecipa alla cerimonia per l’avvio produttivo del pick-up Ranger in un impianto locale, il Presidente Alan Mulally ha annunciato il progetto di creare 7.000 nuovi posti di lavoro in America nel giro di due anni. Dichiarazioni che lasciano presagire passi avanti nelle trattative con il sindacato UAW per il rinnovo del contratto di lavoro. Secondo la maggior parte degli analisti, un’intesa definitiva dovrebbe essere siglata forse già entro la fine di questa settimana. Per farlo, le due parti si stanno avvicinando e Ford deve garantire continuità lavorativa nelle sue fabbriche americane, oltre a promettere nuove assunzioni, in cambio di un incremento salariale e bonus per i suoi dipendenti. E’ inoltre importante trovare mezzi e risorse finanziarie per aumentare il tasso di sfruttamento dell’effettiva capacità produttiva degli impianti che già lo scorso anno era cresciuto dal 59 al 67%. Sotto esame c’è anche il futuro dello stabilimento AutoAlliance International di Flat Rock, Michigan, gestito originariamente in joint venture con Mazda. Ma quest’ultima ha da tempo annunciato che lascerà Flat Rock una volta terminata la produzione attuale della 6, optando per un nuovo sito in Thailandia. Se Ford acquistasse il 50% detenuto da Mazda, la fabbrica avrebbe una capacità annuale di 120 mila unità l’anno, decisamente superiore all’effettiva domanda della Mustang costruita a Flat Rock. Il resto della capacità potrebbe essere sfruttato per dare spazio alla Fusion, ora assemblata nell’impianto messicano di Hermosillo. Per staccare un contratto favorevole con UAW, Ford ha già previsto il lancio in USA di numerose novità di prodotto per il triennio dal 2012 al 2014. Tra queste, già sicure Focus elettrica, C-Max, crossover Lincoln e le rinnovate Fusion, Escape, Edge, Transit Connect e Lincoln MKZ ed MKX. Nel frattempo, Mulally ha ribadito che Ford sta concentrando molti sforzi in Thailandia che dovrebbe diventare uno dei suoi principali hub mondiali. Nella fabbrica vicina a Rayong, dove è appunto scattata la produzione del Ranger pick-up, Ford ha investito 450 milioni di dollari. La capacità sarà di 150 mila unità l’anno grazie anche all’arrivo della Focus dal 2012. La Casa terrà inoltre d’occhio l’emergente mercato indonesiano che, sempre secondo Mulally, diventerà il più importante del Sud-Est asiatico.

 

Borsa: Impennata dell’indice Automotive

Milano, 30 – In pochi se lo aspettavano stante le recenti costanti difficoltà dei titoli borsistici delle principali Case automobilistiche del mondo. E invece, dopo il tracollo della settimana precedente, negli ultimi sette giorni l’indice di Autolink ha registrato una sorprendente impennata, concretizzatasi in un panel cresciuto del 4,57%. A sostenere il trend è stata soprattutto Porsche che a Francoforte ha guadagnato addirittura il 15,03% salendo oltre i 37 Euro. Incrementi superiori al 5% per Daimler, Peugeot, Renault, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Hyundai e Fiat Spa che a Piazza Affari ha realizzato un confortante +9,35% risalendo ben oltre i 4 Euro. In crescita più limitata Volkswagen, Ford, Kia, Daihatsu, Fuji Heavy, Honda, Suzuki, Toyota e General Motors. Due soli i costruttori in flessione. BMW ha limitato le perdite allo 0,02%, più pesante il flop di Fiat Industrial (-2,66% a 5,85 Euro). Nel mese, panel ancora in calo del 4,65%.

Un TD in alluminio per la Tata Nano

tataNew Delhi, 30 – Tata si appresta a lanciare un nuovo turbodiesel leggero con testa e monoblocco in alluminio per proseguire nell’impegno di sviluppare motori dai consumi ridotti. È un progetto indipendente rispetto alla joint venture con Fiat. Alimentato con impianto common rail, il nuovo propulsore di piccola cilindrata (promette 35 km con 1 litro) equipaggerà anche la Nano.

GM: Migliora il Rating

Detroit, 30 – General Motors si avvia finalmente ad un miglioramento nel giudizio delle agenzie di rating. Standard and Poor’s ha infatti migliorato la valutazione del colosso di Detroit portandola da BB- a BB+ che rappresenta l’ultimo livello prima di salire nell’investment grade.

Passi avanti nelle trattative tra Chrysler e sindacato UAW Detroit

chryslerDetroit, 30 – Importante passo avanti nelle trattative tra il Gruppo Chrysler e il sindacato americano UAW per il rinnovo del contratto di lavoro. Secondo il Wall Street Journal, i dipendenti dello stabilimento Chrysler di Dundee, Michigan, hanno votato a favore della fine del contratto separato con l’azienda escludendo di fatto la possibilità di uno sciopero che avrebbe fortemente penalizzato i negoziati tra Sergio Marchionne e Bob King. In sostanza, la stragrande maggioranza della forza lavoro di Dundee ha approvato l’adesione al contratto nazionale di UAW.La fabbrica era stato originariamente realizzata nell’ambito di una partnership globale tra Chrysler, Hyundai e Mitsubishi, non ha fatto parte della riorganizzazione del Gruppo americano nella fase della bancarotta assistita e ha continuato a funzionare regolarmente grazie proprio al contratto di lavoro separato rispetto a quello nazionale con UAW.Da quando si è chiusa l’alleanza con le Case asiatiche, è ora solo Chrysler a gestire le attività produttive del sito. Lo stabilimento è tra i più avanzati nell’assemblaggio di motori a 4 cilindri che il Gruppo utilizza localmente su Chrysler 200 e Fiat 500. A convincere i lavoratori di Dundee a rientrare nel contratto nazionale sono state le promesse di un livello retributivo invariato e di una riprogrammazione dei turni. Sebbene al momento il sindacato stia privilegiando Ford nei colloqui, la decisione del lavoratori di Dundee dovrebbe portare il sereno nelle trattative con Chrysler. Come noto, dopo due stop, le due parti hanno concordato di proseguire i negoziati fino al 19 ottobre.

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