CONFARTIGIANATO: SULLE STRADE CRESCE LA RIVOLUZIONE IBRIDA…

auto elettrica… ma per sempre più meccanici è incubo fallimento e per i cittadini rischio salasso.

Mestre 20 novembre 2018 –  L’allarme della Confartigianato Imprese Veneto: il Veneto è tra le regioni italiane che più velocemente si sta spostando verso le macchine elettriche ed ibride ma le case automobilistiche “impongono” agli utenti la manutenzione ai loro prezzi solo nelle loro concessionarie. “Se le case costruttrici per fare affari solo loro non daranno a tutti la possibilità di fare manutenzione, da qui a breve nel settore ci saranno nuova disoccupazione e chiusure di attività”. In regione ci sono 6.119 imprese nell’autoriparazione, con 17.850 addetti

La mobilità veneta è in piena rivoluzione, sta diventando sempre più ibrida ed elettrica. Nel 2017 a livello italiano la nostra regione è arrivata al secondo posto per la quota di immatricolazioni di auto ibride/elettriche sul totale della auto immatricolate, ma questa innovazione a motore rischia di diventare un’arma a doppio taglio: “Se la categoria degli autoriparatori non saprà formarsi adeguatamente e soprattutto se le case costruttrici non rispetteranno il libero mercato dando a tutti la possibilità di fare manutenzione e non solo a chi fa comodo a loro, ai prezzi imposti da loro, da qui a breve, parlo di 5-10 anni, si rischia di creare nel settore nuova disoccupazione e chiusure di attività”. A dirlo è il presidente dei Meccatronici della Confartigianato Imprese Veneto Alessandro Marin, che davanti ai dati crescenti del mercato delle auto ibride/elettriche denuncia “un tentativo di monopolio della manutenzione da parte delle case costruttrici e la necessità di dare a tutti gli addetti ai lavori la possibilità di fare manutenzione senza vincoli capestro anche per i possessori delle auto, che oggi vengono obbligati a portarle solo nelle officine direttamente controllate dai grandi marchi”. Dai dati Aci elaborati dal Centro Studi Confartigianato emerge infatti che nel 2017 il Veneto è la regione al secondo posto per il numero di immatricolazioni di auto ibride/elettriche, con un 4,8% di questo tipo di auto complessivamente immatricolate sul totale. Un dato che supera la media nazionale ferma al 3,3% e pure quello dell’intero Nord-est, che arriva al 3,3%. Ma non solo; contando le auto elettriche o ibride a benzina o a gasolio ogni 100.000 auto circolanti la nostra regione è complessivamente al 5° posto in Italia, con 648 auto su 100.000 circolanti. Numero, peraltro superiore anche alla media nazionale che è di 480 su 100.000.

Tutte le maggiori case di produzione automobilistica stanno spingendo e investendo miliardi in questo settore – afferma Marin – e nei prossimi anni questi investimenti sono destinati a crescere vorticosamente, come le vendite, anche grazie a bonus, strategie commerciali e incentivi anti inquinamento. Nella mobilità è in atto una vera e propria rivoluzione inarrestabile, e solo dando a tutti la possibilità di operare si potrà aiutare il nostro tessuto economico. Da qui l’importanza fondamentale per i nostri associati di fare massa critica contro lo strapotere delle case costruttrici per avere la possibilità di avere benefici e non essere cancellati da questa rivoluzione”.

In regione, infatti, ci sono 6.119 imprese nell’autoriparazione, con un totale di 17.850 addetti e ad oggi “La questione è semplice – conclude Marin – se il comparto vuole mantenere i numeri e gli addetti che ci sono tutti debbono poter strutturarsi e formarsi per la manutenzione delle auto elettriche e ibride, altrimenti, se saranno solo in pochi e scelti dalle case automobilistiche alle loro condizioni a poterlo fare, solo per questi pochi ci saranno forse affari, per le multinazionali sarà un business in più e per tutti gli altri il rischio di chiudere”.

Scarica il comunicato ufficiale.

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