Tempario ex Ania & Microtempi

Nell’ultimo periodo ma soprattutto nelle ultime settimane, a seguito di plurimi articoli riguardanti l’ormai nota e quasi fantomatica trattativa in essere tra l’ANIA e le Confederazioni Artigiane dell’autoriparazione, notiamo una forte disinformazione generale sulla questione Tempario per l’autocarrozzeria (il cosiddetto Tempario & Microtempi ex Ania).
Il metodo dei microtempi ex Ania ebbe origine negli anni Novanta con l’allora stipula dell’accordo nazionale tra l’Ania e le tre sigle sindacali dei carrozzieri: ANC-Confartigianato, CNA e CASArtigiani. Questo accordo nacque anche grazie alla sapiente e lungimirante operatività di Dario Visconti, dirigente di Confartigianato Lombardia e di Renato Boschiero, allora presidente nazionale di Federazione , che impedirono che il tempario venisse sviluppato in sinergia con ACI, soluzione che avrebbe visto escluse le Confederazioni artigiane da questa partita.

I predetti quattro soggetti (ANIA, ANC-Confartigianato, CNA e CASA) assunsero, di fatto e di diritto, anche la proprietà intellettuale e commerciale del sistema in via disgiunta, ovvero ognuno di loro, a cessazione dell’accordo in essere tra le parti, avrebbe potuto utilizzare e sfruttare i diritti in maniera autonoma e disgiunta dagli altri comproprietari.

Cosa che regolarmente accadde a seguito della pronuncia dell’Antitrust che vietava, per motivi di concentrazione di potere e di conflitti d’interesse, la continuazione dell’accordo ANIA-Organizzazioni Artigiane per la determinazione e divulgazione dei tempi di riparazione e sostituzioni per gli interventi di carrozzeria.
Con la pronuncia da parte dell’Antitrust, l’Ania effettuò una cessione di ramo d’azienda (Ed.Ass. Srl, allora società operativa controllata dall’ANIA e deputata alla messa a punto del tempario) a favore dell’Editoriale Domus (Quattroruote) che contemplava come parte essenziale la cessione dei diritti intellettuali e commerciali del sistema dei microtempi, sistema alla base per lo sviluppo del tempario.

Di fatto, sul mercato esistono oggi due banche dati ex ANIA, quella dell’Editoriale Domus realizzata in partnership con CNA, e quella BADA realizzata con ANC-Confartigianato, CASArtigiani e SNAPIS (Associazione Peritale).

Da qualche lato si avvertono ingiuste lamentele per il continuo utilizzo del sistema ex ANIA, per poi constatare che chi si lamenta utilizza all’origine (violazione diritti d’autore??) dati e valori proveniente dal contesto delle stesse banche dati ex Ania.

Da qualche altro lato si registrano, invece, critiche sul fatto che non vengano utilizzati i tempi delle Case Automobilistiche. Di queste critiche non c’è proprio da meravigliarsi, alla base sussiste una nutrita dose di incompetenza sia tecnica che di onestà intellettuale.

Poniamoci invece la domanda perché in Italia, al momento e per i futuri prossimi anni, non sarà possibile utilizzare i tempi delle Case Auto per la liquidazione dei danni materiali? La risposta, per chi conosce la materia in questione, è molto semplice:
1. Non tutte le Case Auto hanno un tempario per i lavori di carrozzeria e verniciatura.
2. Nessuna Casa Auto che delibera propri tempi per lavori di carrozzeria prevede operazioni di lavoro e tempi per gli interventi in modus “riparazione”. Esistono esclusivamente operazioni di lavoro e tempi di carrozzeria per la “sostituzione”.
3. Non tutte le case hanno un tempario per le operazioni di verniciatura e anche qui alcune hanno solo i tempi per la verniciatura del pezzo nuovo e pochissime Case hanno i tempi in correlazione all’avvenuta riparazione del pezzo.
4.Le compagnie di assicurazioni operanti in Italia, non sono oggi nella condizione, ne’ tecnica che commerciale, di poter lavorare con questa modalità. Esse non sarebbero strutturalmente nella condizione di poter gestire, con l’attuale modalità e professionalità d’impiego della forza peritale (indipendente?) la liquidazione dei sinistri.

Vi immaginate l’ulteriore caos e dispute legali con gli autoriparatori per i tempi di lavorazione “in riparazione”, già oggi oggetto di discussione quotidiana nonostante la disponibilità di una banca dati che prevede diversi livelli di ripristino del danno (lieve, medio, grave)?

Quindi il sistema dei Microtempi ex Ania è oggi assolutamente irrinunciabile.

BADA, con il supporto della commissione tecnica guidata dall’ex Presidente nazionale di ANC-Confartigiano, Roberto Ansaldo e composta da delegati di ANC-Confartigianato (Graziano Carniato), dal Presidente di Casartigiani, Mario Coltelli, dai delegati dell’Associazione SNAPIS,nonchè dal Team tecnica di Bada, ha migliorato il sistema modellandolo sulle nuove tecnologie presenti oggi nei veicoli di nuova generazione.

Grazie a personaggi quali il sopracitato Dario Visconti e successivamente Roberto Ansaldo, il mercato della carrozzeria, nonostante tutte le difficoltà, sia nuove che permanenti e ricorrenti, può vivere una situazione “tranquilla” sul versante tempi e metodi di applicazione dei tempi.

Grazie al loro operato venne evitata, sia all’inizio (primi anni 90) che nel recente passato, una situazione di assoluto monopolio e di criticità sistemica che avrebbe ulteriormente favorito il mercato assicurativo nella determinazione e liquidazione dei danni materiali.

Sono da ringraziare particolarmente tutti quei carrozzieri-dirigenti, che anziché pensare a come fare possibilmente (forse) bene domani, hanno agito immediatamente e subito, facendo bene e spendendo negli anni moltissime giornate di lavoro lontano dalle proprie carrozzerie per partecipare ai cicli di “tempificazione veicoli”.

Un riconoscimento esemplare è da attribuire ai vari Elio Premoli (Confartigianato Lombardia), Graziano Carniato (Confartigianato Toscana), Franco Mea (Confartigianato Lazio), Luciano Carlotti (Confartigiano Emilia Romagna) e anche al successore di Ansaldo alla Presidenza nazionale di ANC, Silvano Fogarollo, il quale ha continuato, con il rinnovo contrattuale con BADA, ad assicurare ai carrozzieri italiani una salvaguardia dei loro legittimi interessi.

In ultimo, ma non di secondaria importanza, senza gli onerosi investimenti economici effettuati ed erogati dall’imprenditore Stefano Silla e dall’azienda BADA, tutto ciò non si sarebbe realizzato. Qualcuno potrà giustamente dire che Stefano Silla avrà fatto i propri interessi. Ed è giusto, diversamente non sarebbe un imprenditore.  Altri diranno che l’ha fatto perché diversamente l’altra sua azienda, System Data, avrebbe dovuto pagare una fortuna all’Editoriale Domus per l’utilizzo della banca dati di quest’ultimo.

Tutto giusto, tuttavia nel fare i propri interessi, Stefano Silla, ha fatto anche e soprattutto gli interessi dei carrozzieri italiani che, diversamente si sarebbero trovati in un vicolo cieco e in una situazione particolarmente vessatoria sul versante dei tempi di lavorazione.

Oggi, assistiamo invece a delle prese di posizioni prive di senso. Qualcuno ha scritto ultimamente ai colleghi carrozzieri di stare all’occhio. E di fatto è così! Chi governa la categoria dovrebbe, come insegna l’operato svolto da coloro che nel recente passato hanno ricoperto tali ruoli, realizzare che è fondamentale ascoltare e fare spesa da chi, con cognizione di merito, oggi suggerisce prudenza, saggezza e sopratutto coinvolgimento decisionale nell’affrontare tematiche di fondamentale importanza per la categoria stessa.

Un vecchio ma saggio proverbio asserisce che la colpa dei padri non deve ricadere sui figli e nella circostanza dei fatti oggi i figli sarebbero i carrozzieri, coloro che tangibilmente pagherebbero dazio, – nella denegata ipotesi – di scelte, fatte in buona fede ma inopportune e riconducibili a chi è deputato alla governance di categoria.

Quindi artigiani-carrozzieri, vigilate, partecipate alle riunioni indette dalle Vostre associazioni territoriali, chiedete informazioni ai Vostri referenti provinciali, regionali, fate sentire la Vostra voce perché è un Vostro diritto. L’associazione non è un soggetto astratto perché siete Voi a dare vita e scopo all’associazione stessa e non viceversa!

Coloro che vorranno fare sentire la propria voce sono lietamente invitati a scrivere  a – info@tempario.it -, autorizzandoci espressamente alla pubblicazione integrale e/o parziale del Vostro pensiero sul nostro-vostro portale di riferimento (oltre 22.000 autoriparatori registrati di cui 8.960 sono carrozzieri).

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