Autoriparatori indipendenti: identificazione dei pezzi di ricambio

L’Unione Europea introduce l’obbligo per i costruttori di fornire agli autoriparatori indipendenti i dati numerici necessari all’identificazione dei pezzi di ricambio. La Gazzetta Ufficiale dell’UE del 16.6.2011 ha pubblicato il regolamento UE 566 dell’8 giugno 2011 che rappresenta un reale e ulteriore passo avanti per la libera circolazione delle informazioni tecniche poiché costringe i costruttori a fornire agli indipendenti i dati numerici necessari all’identificazione dei pezzi di ricambio alle stesse condizioni dei meccanici e dei concessionari autorizzati. Nulla era previsto, infatti, per facilitare l’identificazione dei ricambi originali da parte degli indipendenti. Come è noto, l’identificazione dei ricambi è legata al codice VIN (Vehicle Identification Number, il numero di identificazione del Veicolo). Questo codice, che traccia la vita del veicolo (luogo di produzione, componenti con i quali è costruito, ecc …) è indicato nei cataloghi elettronici messi a disposizione delle reti delle marche. Era, pertanto, molto difficile per i distributori indipendenti, non avendo accesso (o difficile accesso) ai cataloghi elettronici dei Costruttori e quindi ai codici VIN, di identificare con chiarezza il veicolo, i suoi componenti e le applicazioni dei ricambi, al fine di rispondere alle attese dei riparatori.

 

La Commissione europea, che ha messo in evidenza in questo caso un rischio di monopolio dei Costruttori sulle informazioni tecniche, ha reso obbligatorio la messa a disposizione dei codici VIN all’insieme degli operatori indipendenti. Questa misura contenuta nel regolamento (566/2011) e che emenda il regolamento Euro 5, non è per altro l’unico passo avanti. Il regolamento prevede anche che i Costruttori forniscano a tutti gli operatori i tempi di riparazione stimati per tutti i nuovi modelli di veicoli. Dal 2006, la Commissione europea ha a cuore l’argomento del mantenimento di una reale concorrenza sul mercato del Post Vendita e ha messo in piedi delle guide per evitare che i Costruttori possano elaborare delle strategie che mirino ad eliminare gli indipendenti del mercato dei ricambi. Oltre al regolamento sugli accordi verticali (330/2010, 461/2010, ndt ), il regolamento Euro 5 (715/2007 e successivo 692/2008) entrato in vigore nel 2010 impose in particolare ai Costruttori di fornire agli indipendenti un accesso normalizzato e senza restrizioni alle informazioni tecniche.

 

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