L’Italia non raggiunge il target UE sugli incidenti stradali

Circa 207 mila incidenti stradali, il 3,9% in meno, 3.998 morti (-5,6%) e 296 mila feriti (-3,7%). Sono i numeri che testimoniano i passi avanti compiuti nel nostro Paese sul tema dei sinistri (dati riferiti allo scorso anno), ma non ancora sufficienti a soddisfare l’obiettivo dell’Unione Europea che nel 2001 proponeva di ridurre del 50% il numero dei decessi sulle strade entro il 2010. L’Italia si è fermata ad una comunque importante flessione del 44% e si posiziona al 13° posto in questa speciale classifica europea (-43% la media). I risultati sono il frutto delle stime sull’incidentalità stradale italiana, anticipate da Aci e Istat sulla base dei verbali delle Forze dell’Ordine.

 

È leggermente diminuito (dal 2 all’1,9) l’indice di mortalità, vale a dire il rapporto tra numero di morti e numero di incidenti. Hanno fatto meglio di noi otto Paesi che hanno raggiunto il target UE (Lettonia ed Estonia -61%, Lituania -58%, Spagna -55%, Lussemburgo -54%, Francia -51% e Slovenia e Svezia -50), ma anche Portogallo (-49,4%), Irlanda e Germania (-48%) e Gran Bretagna (-48%), mentre la Slovacchia ha realizzato un decremento uguale al nostro. Va detto che nel decennio 2001-2010 si sono registrati 102 mila morti in meno rispetto a quelli che ci sarebbero stati se i valori 2011 si fossero mantenuti costanti, con un risparmio dei costi sociali pari a 176 miliardi di Euro.“Anche se non è stato centrato l’obiettivo UE – ha commentato il Presidente dell’Aci, Enrico Gelpi – sono state comunque salvate 14.600 vite umane sulla strade italiane e risparmiati quasi 25 miliardi di Euro in costi sociali. Un risultato importante, frutto dell’impegno del Governo, del Parlamento, delle Forze dell’Ordine e di tutta la filiera della sicurezza stradale. Dieci anni fa l’idea di ridurre del 50% i morti sulle strade sembrava pura utopia, ma oggi i dati dimostrano quanto sia un obiettivo raggiungibile. Non bisogna ora abbassare la guardia e investire sempre di più in formazione ed infrastrutture, consapevoli che 1 Euro speso in sicurezza stradale ne frutta 20 in risparmio di spesa sociale e che è possibile evitare un incidente mortale su tre con investimenti finalizzati alla sicurezza”.

 

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